La Lomellina è un’area della Pianura Padana sita nella zona sud-occidentale della Lombardia compresa tra il fiume Sesia, ad ovest, il fiume Po ad ovest e a sud, il fiume Ticino ad est, ed il limite della provincia di Pavia a nord.

L’area della Lomellina si trova interamente all’interno della provincia di Pavia. Nella Lomellina sono presenti 57 comuni per un totale di 214.494 abitanti.

Il nome della regione deriva dallo storico comune di Lomello.

L’area della Lomellina fu modellata dalle piene dei fiumi che la delimitano, attraverso il deposito di sabbia e ciottoli che andò a formare leggeri dossi, conche e avvallamenti tra paludi e boschi. Questa situazione del territorio si mantenne fino all’epoca medioevale. L’ambiente pianeggiante, visibile oggi soprattutto nei campi, è frutto dell’opera dell’uomo che nel corso dei secoli ha lasciato poco spazio alle aree di origine naturale.

La Lomellina è un territorio ricco di risorgive (sorgenti d’acqua dolce ad affioramento spontaneo tipiche dei terreni di piana alluvionale), che hanno permesso nei secoli la pratica di attività agricole e pastorali. Da sempre nell’area è stata praticata la caccia soprattutto nelle aree boschive o semi boschive che non erano utilizzate a fini agricoli; gli animali maggiormente cacciati erano lepri, cinghiali e diverse specie di uccelli.

Nei secoli le aree boschive all’interno delle quali si praticava la caccia sono state convertite via via in aree agricole.

Dopo essere stata per secoli un’area paludosa e boschiva, l’area della Lomellina subì le prime alterazioni territoriali nell’Alto Medioevo da parte di alcune comunità di monaci che utilizzarono la pratica della marcita allo scopo di irrigare il terreno: tale tecnica consiste nello scavo di canali che, grazie ad una leggera pendenza del terreno, diffondono l’acqua proveniente dalle risorgive anche nella stagione invernale. In questo modo l’acqua che sgorga dalle risorgive viene mantenuta in movimento dalla conformazione leggermente pendente del terreno impedendo che il suolo ghiacci e che si formino zone di palude.

Con la diffusione del sistema feudale nel XIII secolo ed a seguito delle grandi riforme agricole introdotte dalla famiglia Sforza nel XV secolo, attraverso le quali furono introdotte in via sperimentale le prime coltivazioni di riso, il territorio subì un ulteriore mutamento divenendo un’area di grande produzione agricola, in particolare cerealicola, con coltivazioni di frumento, mais e foraggio.

Questa grande estensione di coltivazioni si è successivamente sviluppata nel corso dei secoli andando a disegnare un complesso sistema idrico di rogge e canali: canali e rogge sono oggi un elemento fortemente caratteristico e significativo del paesaggio lomellino influenzandone la viabilità.

Nella Lomellina è oggi diffusa in modo predominante la coltura del riso, che è stata introdotta nell’area con modalità intensive a partire dal XVIII secolo, allorquando furono compiute opere di intensificazione e diramazione della rete irrigua attraverso la costruzione di canali artificiali. Oggi la risicoltura è l’elemento predominante del paesaggio lomellino, raramente interrotta da alcune macchie di bosco naturale e da alcune coltivazioni di pioppo.

Sui canali scavati per utilizzo irriguo vennero costruiti a partire dal XIV secolo alcuni mulini che venivano azionati dall’energia idraulica e servivano per la macinazione dei cereali. I mulini ad oggi si trovano per lo più isolati nelle campagne, anche se in alcuni casi si trovano all’interno delle cascine e talvolta nei centri abitati. La maggior parte dei mulini sono rimasti in funzione fino al 1950 e attualmente sono nella maggior parte dei casi in cattivo stato di conservazione.

Con l’intensificarsi delle attività agricole in Lomellina sono sorte numerose cascine, altro elemento fortemente rappresentativo del paesaggio delle campagne della Lomellina.

Le cascine sono strutture architettoniche ubicate solitamente al centro di aziende agricole di dimensioni piuttosto vaste, che possono arrivare fino a diverse decine di ettari. All’interno delle cascine a “corte chiusa” si trovavano le stalle, i granai, le aree di lavorazione del latte e della carne, i pozzi, i magazzini di stoccaggio dei cereali, oltre che le abitazioni dei contadini; al centro della cascina si trova l’aia. In alcuni casi all’interno della cascina è presente anche una piccola chiesa e un mulino.

Le cascine sono sparse nella campagna, lontane l’una dall’altra e distanti dai centri abitati. Attualmente alcune di esse sono in stato di abbandono e in cattivo stato di conservazione; altre invece sono ancora ben conservate e in alcuni casi abitate dai proprietari.

Alcune cascine sono state convertite in aziende agrituristiche, mentre altre svolgono ancora la loro funzione di punto di organizzazione logistico e di ufficio per le aziende agricole.

LE GARZAIE DELLA LOMELLINA

GAL Lomellina - Una Terra Fatta d’Acqua
Via Cavour 55, 27035 Mede (Pv)

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www.gal-lomellina.it

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